Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma

Eccomi qui che compio i miei 17giorni in Australia!
Avevo in mente già da un pò di aprire un blog, scrivere le mie avventure, pensieri e sogni (e incubi) per tutti quelli che chiedono di me e che magari vorrebbero sapere di più di quello che lascio trasparire tra whatsapp e skype calls, fuso orario permettendo.
Mi voglio prendere quest'impegno, ci voglio provare anche se non assicuro niente, lo voglio fare per me stessa e per voi che vi state prendendo la briga di leggere cosa mi passa per la testa, magari per evadere dalla vostra routine o ritardare un compito che non volete compiere nell'immediato.

È stato un inizio impegnativo, che sicuramente mi aspettavo ma che non si può prevedere quale sia la maniera più giusta per affrontarlo.


Ripenso a tutto quello che è successo dopo la Spagna, la sfilza d'esami che ero determinata a passare per ottenere la fantomatica laurea e la voglia di partire.

Mi viene in mente tanto divertimento, notti insonni, ESN, la quantità di persone da ogni parte del mondo conosciute a Bologna che ho sempre odiato ma di cui, dopo 22anni mi sono riuscita ad innamorare. Penso agli amici che da dopo le superiori avevo vissuto solo a distanza e di cui potevo vivere finalmente nella loro quotidianità.
Ma tutto ciò a volte non basta quando si ha un desiderio che brulica dentro te, insaziato, e che cerchi di reprimere, dopo un pò devi aprirgli la porta e lasciarlo fare.
Il sogno dell'Australia iniziò ai tempi delle medie, quando la mia curiosità per le mappe geografiche iniziava a formarsi. La possibilità per partire finite le superiori è stata messa da parte, pensando che era troppo presto, non ancora pronta per il grande passo e quindi il desiderio ha dovuto tacere e aspettare che l'Università facesse il suo dovere.
Tre anni e mezzo dopo: mente aperta, studi economici compiuti, Erasmus di un anno accademico portato a termine, nuovi conoscenze, nuove esperienze...stessa voglia di partire per mete più lontane.

Il 1 Gennaio 2015, dopo una notte di baldoria, lo squillo del cellulare mi buttò giù dal letto per annunciare una chiamata internazionale. La chiamata veniva proprio dall'Australia.

A distanza di due mesi, dopo averci pensato sù e valutato diverse mete e opportunità, avevo completato l'application form per ottenere il Working Holiday Visa e 20h dopo un biglietto di sola andata che avrebbe portato me e 23kg di bagaglio a 16.000km di distanza dall'Italia. La chiamata è stata casualità? Sì, forse.
Intanto vivo quest'esperienza fino in fondo e cerco di scoprire le cose di me che ancora non ho saputo tirar fuori, per il resto il tempo farà il suo lavoro.

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