Imparare ad apprezzare il momento

Ho smesso di scrivere ad Aprile, di ritorno dal mio viaggio nell'Outback ed è giunto il momento di riprendere in mano questo blog e scrivere.

Dopo aver inoltrato l'applicazione del secondo visto ho passato diverse settimane a controllare imperterrita la mia casella di posta in attesa di notizie dall'immigrazione.
È passato un mese e finalmente ha fatto capolino una mail dal dipartimento per la richiesta di più informazioni in merito ai lavori svolti. Ero pronta, non avevo tralasciato niente nonostante avessi dovuto cambiare lavoro ben 6 volte e avessi dovuto ossessionare ogni singolo datore di lavoro e il call center per richiedere conferme sui documenti necessari. Non penso di essere mai stata così precisa e dedicata nemmeno per gli esami all'università.
Scannerizzando le pagine mi sono passati davanti tutti i singoli lavori portati a termine:
1. Dairy farm in Gippsiland, patria dello yoghurt australiano. Un mese in una casa tutta mia circondata da vitellini più o meno traumatizzati dallo svezzamento. Ebbene sì, tu cara vitellina nera che non hai rinunciato a chiamare la mamma e il latte con atroci "muuu" per più di tre giorni rimarrai per sempre nei miei ricordi. È stato un mese di sveglie alle 4, latte caldo, mucche più o meno cordiali e bagni caldi di cacca appena fatta che hanno risvegliato in me un istinto da grillo per poter sfuggire alle bombe inaspettate.
2 e 3. Picking and packing a Shepparton. Un mese di ciliegie di diversi verati da raccogliere (solo 4 giorni grazie al cielo) e da impacchettare. Un lavoro estenuante e ripetitivo per la durata di 10 ore giornaliere, no giorni off perché il Natale era vicino e la quantità di frutta troppo alta. Non penso che tirerò su così tanto denaro in così poco tempo in vita mia.
C'è da ricordare però che albe e tramonti lasciavano davvero a bocca aperta nel bel mezzo dei frutteti.
4. Fattoria biologica di frutta e verdura. L'incubo. Non penso di aver preso così tanti antidolorifici per la schiena in vita mia. Tra un farmer che rimanda a firmare i documenti di giorno in giorno econtinua ad abbracciarti facendoti sentire quasi male  e la moglie che ti odia o cerca di far finta che tu sia benvenuta, l'atmosfera non era delle migliori.
5. Il vigneto, seppur breve è stato davvero tranquillizzante e rilassante poter decidere dove dormire, avere degli orari ben precisi e girare per le vigne a controllare che i grappi crescano nel modo giusto e controllare i buchi delle reti per evitare che i pappagalli danneggino le viti.
6. Ultima ma non meno importante è stata la mia amatissima farm di ostriche. Dopo aver chiamato il proprietario per sapere come stava andando e se avesse avuto la possibilità di prendermi a lavorare, ho vinto il posto su più di 85 backpackers e alcuni uomini locali. Mi ha scelta per la mia persistenza e il mio entusiasmo. Sono andata a lavoro col sorriso stampato in faccia senza esclusioni e felice di controllare kili e kili di ostriche o di stare per metà in acqua per mantenere la barca parallela alle reti.
La mia più grande soddisfazione sono stati i complimenti dai due uomini con cui lavoravo per aver svolto un lavoro prettamente maschile e abbastanza pesante a detta loro (neanche minimamente confrontabile alle pene della fattoria biologica).

Ebbene dopo aver mandato tutti i documenti c'è stato un altro mese e mezzo d'attesa durante il quale ho dubitato della possibile accettazione. Quando ormai mi ero quasi dimenticata di stare aspettando qualcosa di così importante, lo squillo di una notifica mi ha fatto prendere in mano il cellulare, e seduta in bagno ho potuto leggere quelle lettere a carattere cubitale che dicevano "GRANT NOTIFICATION". Ho ottenuto un altro anno in Australia.
Dopo tanta attesa avevo già tante idee per celebrare o no la notizia, dopo averla premeditata per tutto quel tempo non sono certa di averla saputa apprezzare a sufficienza per il valore che custodiva. Ora pian piano ripensandoci mi continua a dare una sensazione di soddisfazione e di qualcosa che ho portato a termine, solo con le mie forze.