La rabbia

A fine marzo ho visto il termine del mio secondo Working Holiday Visa che tempo fa sembrava così lontano e che invece è arrivato con uno schiocco di dita. Ho tremato per settimane all'idea del mio ritorno in Italia per una breve pausa per poter applicare per il visto studente per le emozioni e i sentimenti che avrei dovuto gestire. Con mia sorpresa si è rivelata una riscoperta di Bologna e delle persone che mi sono state sempre accanto, nonostante la lontananza.
Come sospettavo è stato più duro ripartire rispetto alla prima partenza ad Aprile 2015. Ascoltare il disappunto di mia nonna per la mia scelta di ripartire, abbracciare mia madre, guardare gli occhi lucidi di mia sorella e il passo esitante di mio padre.
Per la prima volta davanti a molte strade e possibilità, anziché prendere una decisione che dia modo di percorrere tanti sentieri contemporaneamente come ho sempre usato fare, ho preso una direzione più precisa. Nonostante il dispiacere nel far soffrire le persone a me care ho un obiettivo finalmente e vorrei seguirlo fin quando ne ho la possibilità.
Ma quando si diventa immigrati hai una sensazione di incertezza e fragilità che per chi non le ha provate sulla propria pelle sono difficili da capire. Impari a governare e a convivere con queste emozioni che ti spronano a mettere impegno in tutto ciò che fai, a volte invece ti demoralizzano...ed è quello che mi è successo nell'accendere il cellulare al mio atterraggio a Brisbane il 19 aprile 2017.
Se fosse successo prima del mio imbarco magari non sarei partita ed è meglio ora, a tre anni dalla scadenza del mio visto piuttosto che alla fine. Ma sta di fatto che la notizia che comparse sul cellulare fu come uno schiaffo in pieno viso: anche l'Australia sta chiudendo le sue frontiere e se non servi puoi anche tornartene al tuo Paese. 
Sconforto iniziale, la ricerca compulsiva di informazioni e il caos. Nel momento del bisogno mi sono resa conto che anche la persona che aveva rappresentato un punto di riferimento per me non era più disposta a starmi a fianco. È una battaglia solo mia. Ho scelto ciò che volevo e, anche se l'ho ammesso un pò a malincuore all'inizio, se in Australia non dovessi riuscire ad aprirmi nessun futuro, ci sarà qualcos'altro in qualche altro Stato.
Sembra qualcosa di stupido prendersela così tanto ma quando stai investendo sul tuo tempo più prezioso e sul denaro che hai per sceglierti il tuo futuro te ne senti tutto il diritto di arrabbiarti. 

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